Fifty Shades of Gay

Today I would like to talk about “equality”. What does it mean? Who is responsible for equality?

I just came across the TED Talk of iO Tillett Wright. An artist that had the idea to photograph 2000 people around America, people who don’t know how to define their sexuality. So she asked them :

Can you assign a percentage to how gay or straight you are?

Most people, it turns out, consider themselves to exist in the gray areas of sexuality, not 100% gay or straight. Which presents a real problem when it comes to discrimination. Human beings are not one- dimensional. Why should they be considered second class citizens? Why their rights should be different based on one element of their character?

So iO Tillett decided to take pictures of anyone who is not 100% straight, to show their eyes to the whole world. To show their humanity through the simplicity of a face.

They are exactly like us, but religion, society rules and politics don’t allow them to be totally free as we all are.

We are all responsible for equality.

One of the darkest days of humanity

About 130 people today lost their lives during a terrorist attack in Peshawar, Pakistan.

Most of them, were kids_young people_ innocent students. The target was a school. An Army Public School.

Kids watched their brothers and sisters being killed, and their teachers being burnt alive. Talibans literally set the teacher on fire with gasoline and made the kids watch.

How far can ABOMINATION go? What is going to stop this HATE? How can this people KILL their own children? Their own blood, their own country!

Nobody knows the answer. And today is an horribly sad day.Today humanity was defeated once more. Today terrorists wanted to prove to their people that they have the power. They are in control. They are not afraid to kill kids, to kill the future.

About this atrocious attack, Malala said: “I, along with millions of others around the world, mourn these children, my brothers and sisters – but we will never be defeated.”

My heart bleeds thinking of those poor broken lives and their families. I don’t pray, but I hope their souls will find peace, wherever they are.

I want to believe that a better world is possible. But something in this war against terrorism has to change, otherwise days like today will be repeated over and over.

I STAND WITH PAKISTAN_ #PEACE

Nata nel Paese sbagliato_

Tante sono le volte in cui mi chiedo: Perchè?!

Perchè chiunque sia stato a crearmi ha voluto che nascessi in questa città? In questo Paese?

Il Bel Paese lo chiamano. Bello lo è. Non c’è dubbio. Siti archeologici, storia che si respira in ogni dove, gusti effimeri e vini raffinati. Ma ad oggi, a 24 anni dalla mia nascita, cosa mi ha dato questo posto? Quali sono i benefici di essere italiano? Che persona sarei se avessi appreso da coloro che dovrebbero dare il buon esempio?

Il Paese dove l’apparenza regna. Dove all’acquisto di un buon libro, il 90% preferirebbe quello di un paio di scarpe di pelle scadente. Dove l’ingiustizia è di casa, ma non stupisce più nessuno. Dove la mafia è presente in ogni azione quotidiana. Dove nessuno è sorpreso di sapere che le giunte comunali sono un tuttuno con i camorristi. Dove cercare lavoro è una battaglia persa in partenza. Il Paese dove oramai studiare per un titolo di Laurea è diventata una barzelletta, tra raccomandazioni e docenti incompetenti messi lì a caso. Il Paese in cui ogni semplice CERTEZZA, dal mondo del lavoro a quello dei trasporti, dal cibo alla sanità, è sinonimo di PAURA.

Allora, ditemi per favore, di cosa è che dovrei andare fiera oggi giorno? Considerando anche che la nostra arte e i nostri siti cosiddetti protetti, non sono poi nemmeno così tanto tutelati? E scavi e rovine che fanno la nostra storia, che contribuiscono ad una altissima percentuale del turismo nazionale, sono lasciate allo sfacelo perchè tutelarle è troppo costoso?

Mi dispiace ma a concludere la mia analisi non ci sarà un lieto fine. Non ci sarà una bella foto del golfo illuminato a risollevare gli animi. Perchè tutto ciò che posso pensare di un futuro in questo Paese, non mi piace. Mi mette ansia e insoddisfazione.

Mi era già chiaro da tempo. Ma ogni volta, dopo un lungo viaggio, dopo mesi di nostalgici ricordi della mia famiglia, ci riprovo. Torno qui ricca di speranze e provo a dare un’altra opportunità alla terra a cui appartengo.

E’ troppo tardi. Ho già visto troppe cose buone che altri posti del mondo hanno da offrire. Porterò con me ciò che di meraviglioso posso tramandare nel mio piccolo: la buona musica, l’arte del saper cucinare, la storia e la conoscenza di una lingua così soave.

Crabs Natural Sand Art

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These are some pictures I took on Florence Bay, a desert beach on Magnetic Island, 8 kilometres offshore from the city of Townsville, Queensland, Australia.

Have you ever seen anything like this?

The first time I came across this weird sand drawings was in New South Wales, in Australia, on one of the breathtaking beaches of Jervis Bay. At first sight, it looked like a massive shells composition or tiny little stones but then I touched them.

And… it was sand! Simple, soft, empty sand bubbles that all close to each other were creating amazing shapes, almost looking like a painting! Trust me, it is something that you would call art! Unintentional art! 

How does this happen? Who is the artist? How does it make such perfect tiny little bubbles masterpieces?

Well, the expert sand sculptor we are mysteriously talking about is the Sand Bubbler Crab! They are small crabs, around 1 cm, widespread across the Indo- Pacific region, where they occur abundantly on sandy beaches in the tropics and sub-tropics.

Why do they act like this? This kind of crabs dig burrows in the sand, where they remain during high tide. When the tide is low again, they emerge on the surface looking for food. And it is while scouring the sand for this purpose that they leave beautiful unintentional art creations, leaving behind a remarkable reminder to not look for food in that area twice.

How stunning nature can be ❤

Lampedusa: quei morti, sono i nostri morti

A tutti quelli che in queste ultime 24 ore hanno commentato con disinteresse, superficialità e molta cattiveria la carneficina accaduta a largo di Lampedusa: SHAME OF YOU. VERGOGNATEVI.

VERGOGNATEVI perchè quei Somali che tanto vorreste rimandare a casa, non sono diversi dai vostri figli che fanno i camerieri a Londra. 

VERGOGNATEVI perchè quei Siriani sono gli Italiani del dopoguerra che cercavano fortuna in America e in Australia, che ne hanno fatte di cose illegali per garantire un futuro alle proprie famiglie.

VERGOGNATEVI perchè umanità, senso di accoglienza e aiuto del prossimo sono parabole che sapete predicare solo in chiesa, 

VERGOGNATEVI perchè i nostri bisnonni sono stati quei nord Africani e i vostri figli sono costretti ad emigrare oggi, allo stesso modo.

VERGOGNATEVI perchè non siete meglio di nessuno ma solo più fortunati. Fortunati a far ancora parte dell’Unione Europea, chissà come e per tanto ad avere un passaporto che vi permette di andare ovunque. Fortunati ad essere più ricchi e potervi permettere un biglietto aereo invece che imbarcarvi su una zattera con tutta la vostra famiglia e quel che resta della vostra casa.

VERGOGNATEVI perchè di ognuna di quelle persone, decedute o no, dovreste ammirare la forza di volontà, di vita, di riscatto, di cambiamento. Il CORAGGIO, quello che non avete voi_

VERGOGNATEVI perchè quelli che voi chiamate NEGRI o ROM, sono i vostri fratelli che vengono chiamati RITAL in Francia o MAFIA e SPAGHETTI in tutto il resto del mondo.

Ho sbagliato tutto, perchè è inutile chiedervi di provare vergogna per voi stessi, perchè non ci riuscireste. 

Voi siete coloro che ignorano, coloro che non guardano oltre il proprio naso e che preferiscono rimanere ignavi a giudicare invece di agire. Quindi, che parlo a fare?

Il fatto è che io, a differenza vostra, ci credo che le cose possano cambiare. Quindi scrivo, magari un giorno leggerete.

Firmato, un’ emigrata fortunata.

P.S. Oggi è LUTTO NAZIONALE, cercate di mettere da parte odio e razzismo, e ricordate con rispetto e silenzio le centinaia di persone morte, con il cuore colmo di speranza.

 

Queensland: sogno di una vita

ME.

Positività, entusiasmo, voglia di scoprire, viaggiare e conoscere terre, persone e animali mai visti prima.

Voglia di crescere. Di arricchirsi. Che è ben diverso dal voler arricchire il proprio conto in banca. Voglia di “stare scomodi” per mettersi alla prova e riscoprirsi forti e capaci.

LORO.

Negatività, demoralizzazione, prostrazione. Voglia di rimanere qua, perchè io qua sono nato e qua voglio stare. Devo fare i soldi, la carriera e una caterva di figli, che cresceranno rigorosamente con i nonni mentre io sarò a lavoro. A fare i soldi.

Voglia di crescere lavorativamente, però alle dipendenze di qualcun altro, per anni. Non imparare nulla di nuovo ogni giorno ma aspettare l’aumento di stipendio a fine contratto (a tempo determinato).

CONCLUSIONE 1

A travel is the only thing you buy that makes you richer. The best education. Quindi voi continuate per la vostra strada che io continuo per la mia. Possibilmente godendomi i miei 20 -something.

E dal momento che abbiamo teste diverse evitate  domande che potrebbero prevedere violente reazioni, del tipo “e che vai a fare? ” o affermazioni da psicoterapeauta quali “secondo me scappi.”

CONCLUSIONE 2

A me qua mi piace. C’ho il mare, il mezzo, il lavoro, la fidanzata e vivo ancora a casa con mamma e papà senza pagare affitto e bollette. ❤

Per non parlare del miglior cibo del mondo: pizza, mozzarella e sasicce e friarielli. Tutti quelli che se ne vanno da questa città sono dei codardi che non vogliono affrontare i guai che abbiamo. E dei falliti che tra 10 anni si pentiranno delle loro scelte. Quindi io mi sto qua e le scelte, se permettete, le critico solamente.

I Forgot My Phone

One day an old friend of mine said:

“I Fear the Day That Technology Will Surpass Our Human Interaction. The world will have a generation of idiots”

Too bad for you Albert, that day has come.

As human beings we get attached to things that we think we can’t live without.

Once again, I am pro- technology, I love it. I love to download the latest apps and staying updated in real team about what’s going on in the world.

But we shouldn’t miss real things as well.

We should bear in our mind the importance of speaking with our friends during the happy hour; the feeling of a real hug instead of a virtual kiss :*

The sound of a LOUD LAUGH instead of a fake smile 🙂

L’inconsapevolezza non è un crimine_

_ma il non volerla esplorare e trasformarla in esperienza, sì. Beh, quello dovrebbe essere un crimine.

Parlo per me_come sempre. Io prima di partire, mi interrogavo continuamente sulle scelte di altra gente di lasciare casa senza un obiettivo, con la sola voglia di scoprire, esplorare, fare sacrifici e innamorarsi di altre terre_ ma proprio non capivo! Non capivo come il saltare da un posto all’altro del mondo potesse rendere qualcuno felice_ il trovare nuovi amici ogni pochi mesi, il sentirsi solo e spaesato all’alba di ogni nuova avventura. Non che non lo capissi perchè non amo viaggiare, eh. Ciò che non riuscivo a spiegarmi era: a quale scopo fare ciò? Mi dicevo, puoi sempre trovarti un buon lavoro e viaggiare poi durante le tue vacanze. Non riuscivo a dare una risposta a interrogativi quali: e quindi? a 30 anni cosa avrai realizzato dopo aver fatto ciò?  Avrai solo perso gli anni migliori per inserirti nel mondo del lavoro e dopo i 30 nessuno ti vorrà più_

Tutto ciò a cui non riuscivo a dare risposte era il futuro_il dopo_ l’ignoto. Ero inconsapevole del fatto che esplorare nuovi luoghi con la tua unica e sola motivazione e la tua unica e singolare voglia di conoscere, potesse darti così tanto. Potesse metterti di fronte a così tante sfide e riscoprire te stesso sempre più forte_ Ero inconsapevole di quanto non mi piacesse il mondo del lavoro. Il lavoro “serio”, quello per cui la gente farebbe di tutto pur di dimostrare che sa fare più di te_ Ero inconsapevole di quante cose si possano imparare dalle esperienze di gente incontrata sul tuo percorso, dal loro coraggio, dalla loro grinta. Ero inconsapevole di quanto fare soldi per poi non avere una vita sociale o ridurla a una birra il venerdì sera, mi desse al voltastomaco.

Insomma: ero inconsapevole del fatto che a 20 anni ci si possa concedere il lusso di essere inconsapevoli. Di essere incerti, così come lo si era a 15 anni, o forse anche di più_

Quindi sì a un anno e poco più dalla mia partenza deduco che ancora non lo so che voglio diventare, se lo voglio e quando lo voglio_ ma so decisamente cosa non mi interessa per adesso. E mi dispiace se i miei genitori si aspettavano che diventassi una Dottoressa o una giornalista super cervellona a 23 anni, e non una lavoratrice precaria in giro per il mondo. Vi assicuro che sono la prima ad essere sorpresa_ ma devo seguire il mio spirito, quello pazzone e libero che mi spinge a fare di tutto purchè sia felice.

Eventually, qualcosa succederà. Posso sentire anche questo.

Ah mamma, dolce amore mio, mi dispiace ma tua figlia ha deciso di voler partire per l’Australia.

The Journey Is Never Over_

What can be considered a journey?

It doesn’t matter how far you will go, or the people you will share those moments with_a journey doesn’t start when you are taking a plane and doesn’t end on your way back home_ A journey is a lesson, and you should make sure to write down any note_A journey can make you stronger_It can make you the person you always wanted to be.

It doesn’t matter how long it will last_ because it will never be over.

Josè Saramago in ‘Journey to Portugal’ sums up the way I am feeling right now_

The journey is never over. Only travelers come to an end. But even then they can prolong their voyage in their memories, in recollections, in stories. When the traveler sat in the sand and declared: “There’s nothing more to see” he knew it wasn’t true. The end of one journey is simply the start of another. You have to see what you’ve missed the missed the first time, see again what you already saw, see in the springtime what you saw in the summer, in daylight what you saw at night, see the sun shining where you saw the rain falling, see the crops growing, the fruits ripen, the stone which has moved, the shadow that was not there before. You have to go back to the footsteps already taken, to go over again or add fresh ones alongside them. You have to start the journey anew. Always. The traveler sets out once more.

Dover's Cliffs

Cosa può essere considerato un viaggio?

Non importa quanto lontano ti porterà, o le persone con cui condividerai quei momenti_ un viaggio non inizia salendo su un aereo e non termina al ritorno a casa_ un viaggio è una lezione, e tu, dovresti assicurarti di prender nota_ Un viaggio può renderti più forte_ma soprattutto può renderti la persona che avresti sempre voluto essere.

Non importa quanto durerà_ perchè tanto non finirà.

Josè Saramago in ‘Viaggio in Portogallo’ riassume come mi sento in questo esatto momento della mia vita_scrivendo così:

Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.