A tutti quelli che in queste ultime 24 ore hanno commentato con disinteresse, superficialità e molta cattiveria la carneficina accaduta a largo di Lampedusa: SHAME OF YOU. VERGOGNATEVI.
VERGOGNATEVI perchè quei Somali che tanto vorreste rimandare a casa, non sono diversi dai vostri figli che fanno i camerieri a Londra.
VERGOGNATEVI perchè quei Siriani sono gli Italiani del dopoguerra che cercavano fortuna in America e in Australia, che ne hanno fatte di cose illegali per garantire un futuro alle proprie famiglie.
VERGOGNATEVI perchè umanità, senso di accoglienza e aiuto del prossimo sono parabole che sapete predicare solo in chiesa,
VERGOGNATEVI perchè i nostri bisnonni sono stati quei nord Africani e i vostri figli sono costretti ad emigrare oggi, allo stesso modo.
VERGOGNATEVI perchè non siete meglio di nessuno ma solo più fortunati. Fortunati a far ancora parte dell’Unione Europea, chissà come e per tanto ad avere un passaporto che vi permette di andare ovunque. Fortunati ad essere più ricchi e potervi permettere un biglietto aereo invece che imbarcarvi su una zattera con tutta la vostra famiglia e quel che resta della vostra casa.
VERGOGNATEVI perchè di ognuna di quelle persone, decedute o no, dovreste ammirare la forza di volontà, di vita, di riscatto, di cambiamento. Il CORAGGIO, quello che non avete voi_
VERGOGNATEVI perchè quelli che voi chiamate NEGRI o ROM, sono i vostri fratelli che vengono chiamati RITAL in Francia o MAFIA e SPAGHETTI in tutto il resto del mondo.
Ho sbagliato tutto, perchè è inutile chiedervi di provare vergogna per voi stessi, perchè non ci riuscireste.
Voi siete coloro che ignorano, coloro che non guardano oltre il proprio naso e che preferiscono rimanere ignavi a giudicare invece di agire. Quindi, che parlo a fare?
Il fatto è che io, a differenza vostra, ci credo che le cose possano cambiare. Quindi scrivo, magari un giorno leggerete.
Firmato, un’ emigrata fortunata.
P.S. Oggi è LUTTO NAZIONALE, cercate di mettere da parte odio e razzismo, e ricordate con rispetto e silenzio le centinaia di persone morte, con il cuore colmo di speranza.